Ha sempre avuto un’idea chiara in testa, Alessandra. «Pensavo che famiglia volesse dire prima di tutto accoglienza». Un’idea che continuava a tornarle in mente. Così, quando ha saputo che l’affido familiare era un’opportunità per tutti, anche giovani donne e uomini single, si è messa in gioco. Nel 2013 ha fatto il corso di formazione. Dopo qualche mese, la chiamata. «Mi aspettavo un affido di un bambino, magari grandicello. E invece… ne sono arrivati due. Due fratellini, che avevano 3 e 4 anni, di origine straniera. Due bimbi vivaci, anche un po’ in competizione fra loro».
Ma Alessandra, che abita ad Arzergrande e lavora nel settore Ambiente del Comune di Piove di Sacco, non si è persa d’animo. «L’affido è un’esperienza che mi ha cambiato la vita, in meglio. Ti arricchisce, fa crescere non solo i ragazzi, ma anche te. Sono diventata esperta di parchi giochi e asili. I due fratelli mi danno tante soddisfazioni, mi fanno divertire». E una curiosità. «Pochi giorni prima di conoscere i bimbi che mi sarebbero arrivati in affido diurno avevo visto, per caso, uno dei due, la sorellina. Mi ero fermata a pensare: sarebbe bello se fosse lei. Immaginatevi la mia sorpresa qualche giorno dopo quando l’ho vista e conosciuta».
Un affido che continua, con i bimbi che crescono. Come l’entusiasmo contagioso di Alessandra. «Facevo una vita da “zitella” un po’ tranquilla, e invece…», sorride. Qualcosa le ha cambiato, in meglio, la vita.