Sei passi verso l’affido

La decisione è presa. C’è la voglia di rendersi disponibili per l’affido. E ora? Attraverso questa piccola infografica potete seguire le tappe di base del percorso verso l’affido familiare. E, siatene certi, in ogni momento gli operatori del CASF saranno al vostro fianco.

(IN)FORMAZIONE AD HOC

Chi è interessato, o anche solo incuriosito, può procedere con il corso di (in)formazione. Quattro incontri organizzati ad hoc per parlare di cos’è l’affido, cosa comporta, qual è il ruolo della famiglia affidataria. Si ascolterà la voce degli operatori che lavorano nei servizi e quella degli operatori del Casf, ma anche le testimonianze di chi questa esperienza la sta vivendo per davvero. Frequentare il corso non è vincolante, si può sempre tornare sulla propria decisione: la formazione è un modo per saperne di più e capire se è proprio l’affido l’esperienza che si sta cercando.

IL PERCORSO DI CONOSCENZA

Per chi vuole continuare si prosegue con il percorso di conoscenza: tre/quattro incontri con gli operatori del Casf per delineare le caratteristiche della famiglia/coppia/single che si propone all’affido. Insieme si cercherà di capire la motivazione, le aspettative e le paure, ma soprattutto le risorse che le persone sono disponibili a mettere in campo nell’accoglienza di un bambino o di un ragazzo. È qui che si forma l’idea di quale tipologia di bimbo può essere affidato.

L'ATTESA

Terminato il percorso di conoscenza, si diventa un nucleo familiare inserito nella “banca risorse” del Centro Affido. D’ora in avanti in ogni momento può arrivare la chiamata per un’ipotesi di abbinamento: gli operatori vi racconteranno la storia del bambino/ragazzo, di cosa ha bisogno, cosa si chiede alla famiglia affidataria e cosa alla famiglia di origine. Si delinea il progetto, ma non si è obbligati a dire di sì!

IL PROGETTO

È arrivato il momento di dire di sì: si parte! Il progetto viene co-costruito: il Servizio Tutela con la famiglia di origine, il Casf insieme alla famiglia affidataria. Successivamente può cominciare l’affido in maniera graduale: i primi giorni accompagnato dagli operatori per diventare via via, sempre più autonomo.

I SALUTI

L’affido, si sa, è temporaneo. Anche se questo aspetto lo si conosce fin dall’inizio è impossibile non soffrire un po’ nel momento dei saluti... è la prova del fatto che ci si è voluti bene, che sono circolati affetti ed emozioni. Dobbiamo sempre ricordarci l’obiettivo primario dell’affido: il reinserimento in famiglia di origine. La conclusione dell’affido non significa però chiudere la relazione: anche se il bambino torna a far parte della famiglia originaria i contatti con la famiglia affidataria vanno mantenuti. Finisce il progetto ma non finisce la relazione